I tratturi aquilani e le vie della transumanza

I tratturi aquilani e le vie della transumanza

La strada dei pastori e dell'arte

I tratturi aquilani e le vie della transumanza

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Lucia Cruccolini

Sommelier professionista dal 2004

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Settembre/Ottobre di foglie che ingialliscono, e che iniziano a regalare quel colore meraviglioso alle nostre montagne; ancora tempo di vendemmia e di conserve; è tempo di raccolta degli ultimi prodotti nell’orto, tempo di battere i legumi e di riporli nei loro sacchi di tela. In questi mesi in Abruzzo è anche “…tempo di migrare…“, è il mese in cui ripartono i pastori.

“Settembre andiamo. E’ tempo di migrare. Ora in terra d’Abruzzi i miei pastori lascian gli stazzi e vanno verso il mare” (da I pastori di Gabriele D’Annunzio).
Da sempre la nostra terra è legata a doppio filo alla Transumanza, allo spostamento delle greggi e degli uomini che le conducono. Verso sud in inverno, per cercare pascoli non ghiacciati e climi più miti, e di nuovo verso nord, per tornare a casa, a maggio, alla ricerca di erbe montane appena spuntate dopo lo scioglimento delle nevi, su pascoli mantenuti verdeggianti e ricchi dal clima delle montagne d’Abruzzo. E’ una tradizione antica, che nei secoli ha segnato la storia e l’aspetto delle nostre genti e delle nostre terre. Si perdono nel tempo le sue origini, ma restano scritte sulla terra, sulla rete di tratturi che ancora oggi legano Abruzzo fino in Puglia, segnando gli antichi passi che da secoli i pastori percorrono in cerca di pascoli, “…sulle vestigia degli antichi padri…“, restano le meravigliose chiese dei tratturi, immerse nelle piane, maestose, o minuscole e nascoste nelle montagne. Più di 3000 km di strade di terra, che gravitano attorno all’Antica Via, il Tratturo Magno, 244 km di strada dalla Basilica di Collemaggio alle pianure foggiane, che i pastori percorrevano a piedi, in fila con il proprio gregge. Si mangiava riuniti insieme, pan cotto, formaggio, si beveva vino, che scaldava la strada e il cuore lontano da casa.

 

…non per niente il nostro altopiano di Campo Imperatore, meta ultima della transumanza, è chiamato da sempre il “Piccolo Tibet”, per la vastità delle piane in quota e per l’abbondanza, appunto, di greggi e di pastori.

 

Di Lucia Cruccolini

I PRODOTTI TRADIZIONALI ABRUZZESI… sopravvissuti alla omologazione della moderna società rappresentano, attraverso gli autentici sapori e i profumi di un tempo, la testimonianza vivente di una parte della millenaria cultura contadina.
L’Abruzzo, regione ricca di biodiversità, ha avuto in passato una variegata gamma di prodotti agroalimentari, sintesi felice dei fattori naturali e culturali, espressione di questo territorio. Per alcuni di questi prodotti si è persa ogni memoria, altri invece sono giunti fino a noi e sono reperibili soprattutto nei luoghi di produzione; pochi di questi entrano nei circuiti della distribuzione. Per questo gli organi istituzionali a vari livelli, hanno assunto l’impegno di salvaguardare e valorizzare un patrimonio che diversamente rischierebbe di scomparire del tutto.

 

FORMAGGI TIPICI ABRUZZESI
Il patrimonio caseario abruzzese è il risultato di consuetudini e tecniche di lavorazione sopravvissute ai processi standardizzazione imposti dalla moderna distribuzione alimentare. Le differenza tra i formaggi sono legate all’incidenza di vari fattori; le erbe aromatiche, presenti in proporzioni diverse da pascolo a pascolo, conferiscono sapori e odori particolari al latte di mungitura; i formaggi tipici sono ottenuti con latte crudo, senza ricorrere cioè alla pastorizzazione, conservando inalterata la qualità della flora batterica presente nel latte; la coagulazione si ottiene con cagli di origine animale o vegetale che incidono sulla consistenza. Il sapore e l’aroma dei formaggi; il tocco finale è dato dai locali di stagionatura, grotte o vecchie cantine, in cui sopravvive una microflora il cui ruolo è essenziale per esaltare e rendere uniche le qualità finali dei formaggi.
L’Abruzzo è tra le regioni che maggiormente si caratterizzano per l’offerta caseari di qualità. La nostra regione ha una storia antica di pastorizia ed oggi vanta allevamenti di grande pregio su un territorio in gran parte soggetto a tutela. L’allevamento e la varietà dei foraggi di cui si nutrono gli animali è garanzia di sapori e profumi, un segno distintivo che caratterizza anche l’identità dei nostri prodotti. Ma il formaggio rappresenta anche un valore aggiunto dell’offerta Abruzzo in generale, grazie alla sua capacità di penetrazione nel mercato nazionale. La promozione dei nostri prodotti tipici inseriti nel magnifico contesto ambientale e naturalistico abruzzese, rappresenta un’offerta turistica irrinunciabile per il visitatore in cerca di qualità.

 

Formaggi:
Caciocavallo
Cacio di vacca bianco
Cacio fiore aquilano
Caciotta vaccina frentana
Caciotte tipo Appenninico
Caprino Abruzzese
Formaggi e ricotta di stazzo
Giuncata vaccina abruzzese
Pecorino Abruzzese
Pecorino Tenero
Pecorino Stagionato
Pecorino di Farindola
Pecorino a Scorza Nera
Ricotta stagionata di pecora
Scamorza abruzzese

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